Crediamo che le immagini parlino da sole.
Non possiamo che esprimere profonda tristezza sapendo che la maggior parte delle persone sia convinta che questa gente rispetti il prossimo, la natura e le proprie vittime e che lo faccia in funzione di non si sa bene quale pubblica utilità.
Questa è solo parte della documentazione reperibile su qualsiasi profilo di cacciatore ticinese. La rassegna dell’incoerenza, dell’arroganza, dell’antropocentrismo e della crudeltà.
Gente che non guarda in faccia nessuno, nemmeno femmine e cuccioli, e che usa armi e stratagemmi degni dei migliori codardi.
Nascondersi dietro la scusa del sovrannumero di ungulati non serve a nulla, specie quando lo stesso Ufficio caccia e pesca non ha mai dato fiducia all’operato di certa gente.
A voi giudicare.
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